Per strada gli sguardi delle altre donne, al supermercato mentre fai la spesa, alla fermata dell’autobus: e ti sorprendi a scrutarle inconsapevole, cercando di capire se tu sia sola nella tua sofferenza o esista qualche altra donna in grado di capirti e condividere il tuo dolore perché è anche il suo.
E in questa incessante ricerca d’aiuto, con una punta di egoismo, inizi a chiederti perché proprio a te: perché quell’atto d’amore, espressione della più vitale naturalezza, spontaneità istintiva, gioia viscerale, a te non sia concesso, perché quello che dovrebbe essere naturale, normale, piacevole, per te si tramuta in intimo e profondo dolore, angoscia, inadeguatezza al senso comune, timore di perdere chi ti vuole bene.
Fai violenza su di te tre volte: quando, dopo tanti tentativi, capisci che qualcosa nel tuo corpo non va; quando, alla fine di un travagliato percorso interno, trovi il coraggio di esprimere il tuo disagio sottoponendoti a un numero infinito di visite ginecologiche; quando nessuno dei medici consultati riesce a darti una risposta valida, a prospettarti un rimedio efficace.
Dopo due anni dall’inizio della tua sofferenza, dopo un anno di visite ed esami inutili, non vedi soluzione alla tua sofferenza. Passaggi obbligati: è difficile che un percorso sia piano, regolare, lineare; spesso alle salite seguono altre salite e poi ancora salite, forse anche più erte delle prime, fino a quando, per caso o per fortuna, per determinazione tua o di chi ti sta vicino, inizia la discesa…
E così nella tua costante e a volte avvilente ricerca fra medici più o meno preparati, incontri, infine, una persona che, ancor prima di visitarti, è come se conoscesse già il tuo problema, e senti che non lo considera un vero problema; ti parla come se la tua condizione fosse comune a quella di tante e tante altre donne, forse ancora silenziose o ancora ignare o semplicemente in disperata ricerca d’aiuto; ti trasmette la convinzione di aver tutto sotto controllo e che non c’è motivo di dubitare: andrà bene.
Tutto ora dipende da te: sarà questione di volontà, determinazione, pazienza, costanza, coraggio, sacrifici, alti e bassi, momenti di sconforto e di speranza. Fino a quando inizia ad andare meglio, sempre meglio, tutto s’aggiusta e a te sembra di rinascere: dolce e prezioso momento, di un’emozione nuova e rara che in un attimo ti ripaga di ogni sacrificio e sofferenza!
Un’emozione che è un tesoro intimo, tuo e del ragazzo che ti è stato vicino, ti ha amato sempre e comunque, ti ha fatto sentire che era al tuo fianco, sempre.
Un’emozione che potrà capire solo chi ha vissuto la tua stessa sofferenza ed ha trovato la forza di parlarne, accompagnata dalla fortuna e dalla determinazione di incontrare chi, ascoltando, ha saputo capire.
Letizia G.
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