Marcella C.
Una volta valutata la gravità del quadro, esclusa la presenza di eventuali ostacoli anatomici alla penetrazione (imene rigido o anulare, setti vaginali) e l’eventuale comorbilità con altre patologie (ad esempio, una vestibolite vulvare), va instaurata una terapia farmacologia e sessuologica completa e mirata sulla donna e sulla coppia. Si utilizzano farmaci per ridurre l’ansia e la fobia, si impostano programmi per ridurre la contrazione del muscolo elevatore dell’ano (esercizi di rilassamento muscolare, training respiratorio, sedute di fisioterapia fino ad arrivare ad iniezioni di tossina botulinica); può essere inoltre indicato un supporto psicologico comportamentale per migliorare il rapporto con il corpo e la sessualità. Qualora vi siano problemi psicologici specifici è indicata la psicoterapia individuale e/o di coppia al fine di affrontare gli eventi traumatici che possono aver innescato il problema.
Le prospettive di guarigione sono molto buone e dipendono ovviamente dalla gravità del quadro. La motivazione a risolvere la patologia è fondamentale per coronare con successo e nel più breve tempo possibile il problema. Per maggiori informazioni consulti le schede mediche pubblicate su questo sito, e sotto indicate. Un cordiale saluto.
Schede mediche
06/03/2008 - Il vaginismo - 1: Che cos'è e quali sono i sintomi
06/03/2008 - Il vaginismo - 2: Da che cosa è provocato
06/03/2008 - Il vaginismo - 3: Come lo si diagnostica
06/03/2008 - Il vaginismo - 4: Come lo si cura
06/03/2008 - Il vaginismo - 5: Aspetti psicologici
Le vostre domande
16/08/2013 - Vaginismo, indagare le cause per un corretto approccio terapeutico
05/04/2012 - Vaginismo e vestibolite vulvare, essenziale la diagnosi precoce
Parole chiave:
Dispareunia
- Dolore ai rapporti
- Relazione di coppia
- Vaginismo